Fat(t)a di note...


Come tutte le fate del suo regno, era stata creata dalle mani sapienti del Supremo, in una notte di stelle, del mese di Aprile.
Gocce di luce raccolte in un palmo, cinque gocce, mescolate al bianco profumo dell'Aum, energia vitale, che dona sapienza.
Una piuma bianca, leggera, segnava numeri, dapprima il tre, poi il sette, infine il cinque.
La piccola creatura portava in se tre numeri primi, dispari. Nell'ordine del suo regno questo aveva un significato ben preciso. Ognuno dei tre numeri dava, se sommato ad uno degli altri due, un potere pari.
La pienezza del dieci, l'infinito del numero otto ed i quattro triangoli del dodici, erano tutte presenti in quell'energia che timidamente nasceva.
Il Supremo intonò, per puro diletto, una nota musicale, per creare armonia in quella piccola fata, un "si", l'unica nota priva di diesis e di bemolle nei suoi diversi sette modi, la settima nota, la sensibile, che l'avrebbe accompagnata, nella terza riga del suo destino.

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