Fate mute: chi ha vinto alla fine?

La fata, ormai sfinita, raggiunse il punto più alto, quello che sovrastava il campo della battaglia appena conclusa.
Le sue mani ormai stringevano a fatica la spada, brandita per lunghe giornate. 
Si sedette sul colle, in cima, e stette a guardare quel cumulo di macerie e fumi di fuochi quasi spenti. 
Che senso ha avuto tutto questo? 
Chi ha vinto alla fine?
Se vedo solo morte d'innanzi a me, chi avrà il coraggio di esultare? 
Si fermò e vide solo allora le sue ferite, nel tempo della lotta non aveva sentito dolore, ne vide il sangue raggrumato e ne percepì la lancinante fitta. 
Tolse l'elmetto e iniziò a pregare come fosse uno scudo, come fosse un'ancora, come fosse l'ultimo brandello di umanità che le restava! 
Rimase lì per ore, giorni, mesi, il tempo era un alternarsi di giorni e notti scanditi da pianeti e da luci.
Restò lì fino a quando il cuore non riprese a battere, fino a quando non sentì nuovamente la fame di vita.
Allora alzò la testa, come ridestandosi da un sogno, e vide, 
finalmente vide, 
il paesaggio cambiato, il verde del campo che timidamente ricopriva le vecchie macerie, ceneri di fuochi antichi, avevano curato quel terreno ormai rigenerato. 
Le sembrò di sentire il tiepido calore del sole e le parve di ascoltare il mondo che, incurante del suo dolore, era andato avanti, comunque, nonostante tutto! 
Foto by Marzia Lillo, Marocco 2016




Commenti

  1. La vita è una battaglia continua. Sta a noi capire per cosa vale la pena combattere e con quali armi.

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