Fate mute: La vasca della rinascita

<<Si muore per rinascere, si muore quando ci si rende conto che hai esaurito tutto quello che avevi>>, pensava questo mentre preparava con calma la vasca da bagno, le candele e accendeva la stufetta.
La vasca iniziò a riempirsi ed il tepore del bagno la invitava a spogliarsi.
In quei gesti lenti, affannati, trascinati le parve di togliere anche l'armatura pesante. Ne era rimasta prigioniera per più di un anno, le parve quasi di vedere i lividi lasciati sulla sua anima, una veloce vertigine la scosse quando le parve, per un attimo, di reggersi senza sostegni.
Fu allora che si immerse, in silenzio, il rumore dell'acqua le accarezzava i pensieri.
Cominciò a pensare a tutti i visi e le mani incontrate per strada!
Pareva una storia da raccontare, pareva una favola distante, ormai, anche da se stessa...<<durante il suo lungo cammino la principessa smarrita aveva incontrato il grillo parlante, il narciso, il commerciante vestito di luce, il vecchio saggio, una serie di giullari festosi, personaggi curiosi che l'avevano illusa, delusa, presa e accompagnata, violentata, accarezzata, forse amata, imbrogliata... ma ognuno, a suo modo, le aveva permesso di arrivare fino lì!>>
Era seduta, immersa fino al petto, con le gambe incrociate e, in un gesto quasi amniotico, iniziò a dondolare sentendo l'acqua che l'accarezzava.
"Ora devo camminare da sola, posso farcela!
Ringrazia tutti e procedi, così, nuda!
Non devi vergognarti dei segni lasciati dalle tue ferite, non aver paura se il freddo ti farà venire la pelle d'oca, se parole taglienti sfioreranno nuovamente il tuo corpo.
Resta così.. donna sopravvissuta e rinata...sei sopravvisuta anche questa volta. "
Iniziò a stofinare la pelle con il guanto marocchino, il dolce profumo del sapone le ricordò quel senso di libertà che aveva provato durante il viaggio, e restò lì, quasi serena, a prendersi cura del suo corpo.
Dai piedi stanchi e unghie laccate di rosso, salendo per le caviglie, su per le gambe, con una meticolosità dei gesti che un'altra donna dagli occhi tristi le aveva insegnato.
L'aria era calda ora e riuscì a guardarsi allo specchio, mentre si alzava in piedi nella vasca.
Lunghi riccioli neri appiccicati alle scapole, donna..
occhi tristi, di chi non ha più nulla da perdere, donna..
sguardo di chi sfida la vita, ancora una volta, donna..
curve che, avare, si rincorrono in un equilibrio di bellezza,
dolci mani che accarezzano, asciugando..
caldo, l'accappatoio l'abbracciò e restò così, seduta sul bordo della vasca, osservava l'acqua defluire e pensò tra sè.."sei sola, piccola mia, ma sei viva e sono fiera di te! "

Commenti

  1. Ogni volta come se parlassi alla mia anima...le sussurassi di non arrendersi!

    RispondiElimina
  2. Anima lieve...non arrenderti mai! CORAGGIOSA come chi combatte per una vita dignitosa, con la grinta di chi AMA, la bellezza di chi SORRIDE, la FORZA di chi non si arrende! Fata guerriera combatto al tuo fianco.. da qui, da lontano, eppure così vicina al tuo cuore da accarezzarlo!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari